Fabrizio Barsotti

La critica

Scrive di lui Gregorio Andreini "Dalla valigia dei sogni FABRIZIO BARSOTTI, evoca arrivi, partenze, e oltre spaziando con la sua fantasia, cosi lui stimola il viaggio mentale.

A proposito della performance Il Teatro della Follia, Mario Rocchi scrive di Fabrizio:

Un fisico e un volto da performance drammatica.

Le numerose recite (o meglio performance) a cui Fabrizio Barsotti, pittore e performer, si è dedicato in questi ultimi tempi, hanno rivelato oltre che la passione, l'attitudine di un ragazzo di quarant'anni alla recitazione, non in senso tradizionale, ma piuttosto con un modo di recitare che si avvicina all'arte contemporanea mirante all'eccesso e all'informale. Che cosa sono per esempio tutti gli atteggiamenti che Fabrizio si dà volutamente per identificarsi con un "matto" richiuso in un ospedale psichiatrico se non l'estrinsecarsi di una polluzione spirituale interiore? Ciò prende valore esistenziale e fa di un "matto" un uomo che vuole esprimersi. Tutti i suoi atteggiamenti partecipano ad un modo di vivere senz'altro, quanto meno, anomalo, ma sinceramente autentico. Insomma una "body art" forse alla lucchese, ma efficace che si avvale di un volto che sa esprimere il dramma interiore. E non è poco.

Mario Rocchi

critica di gregorio andreini per fabrizio barsotti

foto di un particolare del quadro di fabrizio barsotti Fabrizio Barsotti ha fatto della sperimentazione la sua filosofia di vita: le materie da lui imposte alla tela classica sono il luogo privilegiato dove il colore deposita variamente il suo carico espressivo. Tinte vibranti e supporti fisici preparano a spettacoli di forme varie e complesse: dettagli macroscopici, presenze oniriche e animali che non popolano ancora la nostra fantasia varcano il passaggio non sempre possibile tra sogno e realtà. Apparizioni, materializzazioni ora gioiose ora esoteriche, paesaggi mentali non sempre sostenibili, ventri femminili gravidi, sormontati da lucertole venute da chissà quale savana spaziale, teste di profilo, seni tondeggianti… La sua pittura parla con voci profonde, estremamente suggestive e inquietanti. Evoca dai lontanissimi confini della nostra anima terre popolate da segrete bellezze, rimate da tempi immemorabili e persi, in attesa che la mano dell'artista le sollevi alla superficie della realtà tangibile. Fabrizio è un viaggio nella fantasia, che richiede il coraggio e la purezza dei sentimenti profondi: queste tele, dove l’inquietudine regna sovrana, sono l’avvento e la restituzione al mondo di un’ansia creativa senza riposo. La carica emotiva del colore raggiunge effetti di lirica intensità, grazie agli scatti cromatici che aumentano il valore dei numerosi significati allegorici. Quest’arte è un tuffo nell’inconscio, nell’impeto che muove ogni creazione: un cammino interno, nella viva materia che s’incontra con il colore e ne sposa le stesse superfici. Tutto si fa uno nel tentativo di rendere un’immagine il più possibile vicina a quel mondo sublime che si apre solo quando si chiudono gli occhi. Quel nero, quel buio perenne da cui le visioni affiorano è tutto il palcoscenico dell’ impossibile universo dell’arte di Fabrizio Barsotti.

Marco Palamidessi

il Corriere di Lucca

Martedì 11 marzo 2008

Il pittore lucchese Fabrizio Barsotti dona una sua opera

Si amplia la teca della Fondazione Bml

I battenti della Fondazione Banca del Monte di Lucca si sono aperti di nuovo, per un motivo del tutto insolito. Il Consiglio di amministrazione di ieri pomeriggio ha avuto un ospite d'eccezi one: non un uomo d'affari, di quelli in giacca e cravatta, ma un celebre pittore lucchese, appartenente all'ultima schiatta di bohémien della città.

Fabrizio Barsotti, pennello lucchese noto per le meravigliose bizzarrie della sua arte, dona un'opera del suo più felice periodo creativo. "Femminilità" - questo il titolo - è l'ennesimo tributo a quel mondo favoloso e tuttora sconosciuto che è la donna. Un'opera che va ad arricchire il prestigioso patrimonio artistico della Fondazione. Dice di lui il Presidente, l'avvocato Alberto Del Carlo:"Con il suo gesto apprezzatissimo Fabrizio Barsotti si lega inestricabilmente alla Fondazione e alla sua crescente galleria d'arte, aperta a tutti gli artisti che vorranno seguire questo generoso esempio e aggiungere le loro opere contemporanee a quelle del passato, in un percorso testimone della creatività lucchese. Peraltro la Fondazione ha deciso di allestire nella nuova sede, appena pronta, uno spazio espositivo fruibile al pubblico, dove gli artisti locali potranno esporre le loro opere.”

Marco Palamidessi

CAPPUCCETTO ROSSO AL BAR ZERO

Se non hanno la libertà i personaggi delle fiabe, noi comuni mortali scordiamocela pure. E così anche Cappuccetto rosso esce a fare due passi. Nel Bar Zero è allestita dalle 18 di oggi e fino all’11 agosto la bella personale di Fabrizio Barsotti, dedicata appunto alla celeberrima bambina di Charles Perrault. Dall’aprile scorso al numero 58 di via San Paolino c’è un bellissimo locale, con una veste interamente nuova: il Bar Zero di Luca Quilici, Daniele Melonari e Francesca Dionisio. Proprio davanti alla chiesa dedicata al Santo Patrono, l’ambiente fortemente moderno fa da contraltare alla solennità della storica via. L’interno, innovativo, curato in ogni dettaglio, si ispira ai locali delle grandi metropoli europee e si manifesta subito come perfetto spazio espositivo. Il Bar Zero, proprio per il suo affacciarsi sulla centralissima San Paolino, via di scorrimento che vede quotidianamente grandi folle di visitatori raggiungere il cuore pulsante della città, offre un’ottima visibilità a quegli artisti che come Fabrizio Barsotti vorranno allestire una vetrina personale per le loro opere. Il locale sta per l’appunto programmando una serie di mostre temporanee, e questa del Barsotti ci auguriamo sia un fortunatissimo battesimo. Continua così nella sua Lucca il confronto dell’artista con il mondo della favola: un fresco rapporto d’amore che trova nella pittura uno sfogo di un notevole diapason sentimentale. Per il Settembre Lucchese Barsotti sta preparando una grande mostra sul tema de Il Piccolo Principe, che verrà allestita nel chiostro del Centro Culturale Agorà. Per agosto invece la nonnina dovrà aspettare: la sua rossa nipotina è al Bar Zero a fare l’aperitivo. Offre il Lupo cattivo.

Marco Palamidessi

bar zero via san paolino lucca

Il pittore lucchese Fabrizio Barsotti omaggia di una tela Donatella Buonriposi, l’Assessore all’Istruzione, Biblioteche e Musei del Comune di Lucca: si tratta di un’opera appartenente alla serie dedicata al Piccolo Principe, in mostra presso il chiostro del Centro Culturale “Agorà” di Piazza dei Servi. Un’esposizione che ha raccolto il plauso di un pubblico giovane e giovanissimo, proveniente sia dalle università che dalle scuole elementari: un successo dovuto sì all’impegno dell’artista, ma anche al forte richiamo costituito per l’appunto dal Piccolo Principe. L’Assessore, lusingata dal bel gesto, così commenta:”Voglio complimentarmi con Fabrizio Barsotti per questa serie di quadri davvero ben illustrati, dove ancora una volta l’infanzia sta alla base di un mondo che tutti vorremmo migliore. La mostra si è basata su di un testo fondamentale della letteratura universale, un libro per bambini e adulti oggi più che mai attuale, in una società globalizzata dove si è fin troppo spinti ad apprezzare solo i valori materiali. E dove si fa necessaria una profonda riflessione sul messaggio più intimo dell’opera di Saint-Exupéry, cioè che l’essenziale è invisibile agli occhi.”L’opera, donata dietro consiglio del giovane scrittore d’arte Marco Palamidessi, verrà consegnata ufficialmente solo al termine della rassegna.”Ringrazio Fabrizio Barsotti - conclude entusiasta la Buonriposi - per il suo apprezzatissimo gesto. Per me, che da sempre porto nel cuore il Piccolo Principe, è il regalo più bello che possa ricevere: lo metterò in un posto speciale, sopra il caminetto del mio studio.”

Marco Palamidessi

donazione opera all'assessore all'istruzione

Nella foto Fabrizio Barsotti con l'Assessore Donatella Buonriposi

Dare vita a uomini fieri di annoverare tra loro un compositore come Beethoven è più facile che concepire un Beethoven, osservò Saint-Exupéry, e questo possiamo dirlo a proposito di tutti gli Artisti che hanno varcato la soglia del mondo. Chissà se sarebbe contento di questa serie Saint-Ex, lui che da un’ottima pittrice fu partorito e cresciuto; lui che elesse la moglie, scrittrice anch’ella, rosa che ammaliò D’Annunzio e artista amica dei surrealisti, a eterna musa che gli ritmò l’arte e la vita. Lui che a sei anni rinunciò a quella che avrebbe potuto essere una gloriosa carriera di pittore, per poi scegliere di imparare a pilotare gli aerei; lui, che come scrisse alla madre, proprio grazie al disegno d’un tratto capì per cosa era fatto. Chissà se quel tormentato genio volante apprezzerebbe l’impegno di Fabrizio Barsotti, la cui pittura può ben paragonarsi al volo libero di un aeroplano, mezzo eletto alla ricerca dell’Essere e della Verità. Attraverso quel miracolo d’incanto e di grazia che è Il Piccolo Principe, Barsotti spalanca al Sole la sua pittura e squarcia la tela nel tempio dell’oscurità. Quel buio che in Barsotti sembrava eterno ora si è dissolto in una nuvola d’oro. La favola gli ha aperto le persiane della mente, gli ha dato la forza per il grande salto: come dire, lo ha salvato. Cambiare è la cosa più rischiosa per un artista: anche lui ha bisogno di un rito, di un tocco, di una forza di volontà che può venire solo da se stesso. E sorprende fino allo spiazzamento questa radicale evoluzione, inaspettata, quasi per niente sofferta. Fabrizio si è offerto al cambiamento perché è stato dal buio alla luce: quando questa gli ha sorriso, lui le ha sorriso di rimando.

Una serie scaturita da un clamoroso monumento letterario, un libro per definizione “magico” e quasi sovrannaturale: leggendolo avvertiamo che ogni vertigine logica, ogni imprevista emozione, hanno forti radici nella vita infantile. Il fascino di queste opere, che turbano fin quasi al disagio, sta tutto nelle loro disarmanti virtù: semplicità, profondità, puerile candore definiscono tela dopo tela, dimostrando come i colori, alla stregua dei lineamenti, seguano il caleidoscopico variare delle emozioni. Per far sì che l’essenziale invisibile agli occhi si manifesti per poi confondersi con l’indicibile, il segreto, l’enigma.

Grazie al pennello di Fabrizio, il principino più famoso del Novecento trasvola dal pianeta delle matite e della carta al ben più robusto asteroide della tela. Dal canto loro, le opere di Barsotti riescono a stabilire una certa consanguineità sia con gli imprescindibili disegni che accompagnano la lettura della storia del bimbo venuto dalle stelle - ma che nacque da uno schizzo abbozzato su una tovaglia di un ristorante di New York -, sia con quei piccoli personaggi lunari che Antoine disegnava instancabilmente come un vezzo ma con tutta la serietà dell’infanzia. Pupazzetti con cui entrò nella gestazione del Piccolo Principe, il bambino che portava nel cuore, dolcissimo, dignitoso e severo come un cavaliere antico.

Il continuo, amoroso confronto col testo narrativo genera nell’artista uno stato di grazia, di gioiosa beatitudine creativa. È quello che è successo a Fabrizio Barsotti nel dar vita a questa bellissima serie dedicata al capolavoro dell’aviatore francese, che una mattina del ’44 si levò sul Mediterraneo e non tornò più. “Sembrerò morto e non sarà vero”, aveva predetto il bambino biondo. Saint-Exupéry non morì, si alzò in volo e scomparve, come un profeta biblico, così, assunto in cielo, dissolvendosi improvvisamente lungo la frontiera che separa i due azzurri del cielo e del mare. Questa serie è il dono che l’artista ci ha fatto, cosciente dei valori della favola e della memoria. I pittori si sa, al contrario degli adulti “normali”, non dimenticano mai di essere bambini. In questo senso, ecco perché nessun altro a Lucca avrebbe potuto far meglio di Fabrizio Barsotti.

Marco Palamidessi

foto della critica dipinta di palamidessi

foto della critica dipinta di palamidessi

volantino

volantino

volantino

critica pittore fabrizio barsotti mostra volare

critica pittore fabrizio barsotti mostra volare

critica pittore fabrizio barsotti mostra volare

critica pittore fabrizio barsotti

critica pittore fabrizio barsotti

critica pittore fabrizio barsotti

critica pittore fabrizio barsotti

critica pittore fabrizio barsotti

biziobarsotti@gmail.com